Guardiamo avanti al futuro del vino con un Piano “Farm to Fork” in ogni cantina
In maggio, nel pieno del lockdown europeo, è stato pubblicato il documento della Commissione europea che illustra il progetto “Farm to Fork”: dalla fattoria alla tavola. Per il vino potremo dire: “dal vigneto alla bottiglia, o meglio, al bicchiere”.
Cosa è il progetto farm to Fork?
Si tratta della sezione dedicata all’agricoltura dell’European Green Deal: il piano europeo per far accelerare la transizione europea verso un sistema economico e sociale più sostenibile nei prossimi 5 anni. La Commissione Europea dichiara: “I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per l'Europa e il mondo. Per superare queste sfide, l'Europa ha bisogno di una nuova strategia per la crescita che trasformi l'Unione in un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva in cui:
• nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra
• la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse
• nessuna persona e nessun luogo sia trascurato.
Il Green Deal europeo è la nostra tabella di marcia per rendere sostenibile l'economia dell'UE. Realizzeremo questo obiettivo trasformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti.”
Obiettivi ambiziosi sostenuti da risorse finanziarie gigantesche.
Nel settore agricolo il progetto “Farm to Fork” vuole trasformare il sistema alimentare agendo a diversi livelli nella filiera. L’azione non si limiterà ai Paesi Interni ma avrà anche misure per spingere i Paesi Terzi ad adeguarsi. Si prefigura quindi un progetto di respiro globale.
Il Piano agisce a diversi livelli. Ci sono obiettivi generali quali la produzione alimentare sostenibile e la sicurezza alimentare. Tali obiettivi si possono ottenere solo se verrà favorita una filiera alimentare completa: dalla coltivazione alla lavorazione, alla vendita (ingrosso e dettaglio) e alla somministrazione nei servizi di ospitalità e ristorazione. Questa filiera sarà utile per sostenere nuove abitudini virtuose: una sana alimentazione e la riduzione degli sprechi alimentari. In un sistema così virtuoso non ci dovrà essere spazio per le frodi alimentari.
Nella fase di coltivazione (nei vigneti ad esempio) si trovano obiettivi molto espliciti per il decennio 2020-2030:
• ridurre del 50% dell’uso di pesticidi chimici;
• ridurre del 50% la perdita di nutrienti, garantendo che la fertilità del suolo non si deteriori. Si valuta così di ridurre di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti;
• trasformare il 25% dei terreni agricoli in aree destinate all’agricoltura biologica.
Questo programma europeo deve essere seriamente preso in considerazione delle nostre imprese vitivinicole in quanto le implicazioni strategiche e operative sono molteplici. Ritengo che ogni cantina debba fare il suo piano “Farm to Fork” delineando processi di innovazione e trasformazione della propria organizzazione ma soprattutto una nuova strategia di nei confronti del consumatore finale.
Quali possono essere i capitoli di questo Piano?
1) La gestione del vigneto in un’ottica di sostenibilità: tecniche e costi di produzione
2) La trasformazione in cantina: come essere sostenibili nei processi di trasformazione, conservazione e logistica?
3) Un nuovo posizionamento dei prodotti nel mercato: salubrità, nuovi stili di vita, nuovi consumatori, attenzione al territorio, esperienze di ospitalità.
Affronteremo ciascuno di questi argomenti nei prossimi articoli. Nel frattempo invito tutti a documentarsi adeguatamente sul sito dedicato all'argomento.